Quand’è il momento migliore per insegnare a un bambino di non mettersi più le dita in bocca? I problemi legati a questa pratica, se continuata per troppo tempo e non controllata da parte dei genitori possono diventare gravi, ma con i giusti accorgimenti ogni bambino può abbandonare da solo questo piccolo vizio ed evitare che porti a conseguenze peggiori.

 

 

Indice

Introduzione
Come convincere il bambino a non mettersi più il pollice in bocca
Giocattoli che prevedano l’uso delle mani
Spiegare al bambino l’importanza dello sviluppo dei propri denti
Siate gentili!
Cosa non fare
I rischi connessi a questa pratica
Perchè il bambino si mette il dito in bocca?
Anche il ciuccio può creare gli stessi danni?
L’azione correttiva dell’odontoiatra
Consigli in pillole

 

Introduzione

Le prime esperienze di vita di un neonato, oltre che guardare con interesse tutto ciò che lo circonda e cercare di capire cosa si trova davanti a lui o lei toccandolo, passano sempre dalla bocca. La pratica di portarsi gli oggetti alle labbra, di fatto “assaggiandoli” o proprio tentando di ingerirli, è assolutamente normale nei primi mesi di vita di un bambino.

 

 

Successivamente a questa prima fase si sviluppa quella del ciuccio e delle dita in bocca, tra cui il pollice, legati sia allo sviluppo dei primi denti da latte, detti decidui. I nuovi dentini, bucando la gengiva, creano un fastidio e anche un dolore per il bambino, il quale anche per questo motivo è molto più invogliato a tenere sempre le dita in bocca. Ma le motivazioni sono anche altre, come per esempio la necessità di richiamare l’atto del succhiare, che è stata la sua principale esperienza nei primi tempi dopo la nascita.

Se un bambino, superati i quattro-cinque anni di vita, si ostina a volersi addormentare con il pollice in bocca, o con altre dita (alle volte anche tutta la mano), può sviluppare un problema nella crescita dei denti: se le dita continuano a spingere sui denti e sulle gengive, questi cresceranno storti e non allineati e paralleli, ulteriormente al fatto che ci possono essere delle complicanze anche nell’espansione del palato e del posizionamento corretto di mascella e mandibola. Tutto questo può portare anche a dei successivi difetti di pronuncia nel bambino.

 

Come convincere il bambino a non mettersi più il pollice in bocca

Quando il bambino è di un’età inferiore ai cinque anni, quindi quando comincia ad allontanarsi dai genitori per essere inserito nella scuola dell’infanzia, sostiene non solo un distacco fisico, ma anche di carattere psicologico, il che può essere traumatico per un primo periodo. Questo è un momento di passaggio, dove non è ancora un problema se si succhia il pollice, sia durante la giornata che per favorire il sonno, anche perché da qui ai prossimi due-tre anni cambierà tutta l’arcata dentale con i denti permanenti. In ogni caso i genitori devono agire preventivamente, iniziando a chiedere al bambino di non mettersi più il dito in bocca, cercando quindi un approccio tranquillo e pacato, per far sì che il distacco non sia forzato e improvviso, ma in maniera che autonomamente abbandoni questa pratica, capendo da solo di dover smettere di succhiarsi le dita.

 

 

Spesso però questa cosa è impossibile da farsi, dato che differentemente da un giocattolo o dal ciuccio, che possiamo eliminare senza problemi e dopo un po’ di lamentele il bambino accetterà di non averlo più, non possiamo togliergli il dito! Per ovviare al problema ci sono diversi modi, costruttivi e utili non solo per cancellare questa cattiva abitudine ma anche per sviluppare l’intelligenza e la coordinazione del bambino.

 

  • Giocattoli che prevedono l’uso delle mani

Una delle prime azioni che si possono intraprendere è quella di spostare l’attenzione del bambino, dapprima concentrata sul dito e sull’atto di succhiarlo, verso qualcosa di esterno, come per esempio un giocattolo, che preveda l’uso delle mani e la coordinazione mano-occhio.

 

 

In questo modo le dita saranno impegnate in un’altra attività, più interessante e stimolante, e il bambino, perlomeno in quel lasso di tempo, sicuramente non avrà interesse del mettersi le mani in bocca. Lo sviluppo della mobilità delle dita con ulteriori giochi non farà altro che aiutare sempre maggiormente il bambino a utilizzare le dita in diversi modi.

 

  • Spiegare al bambino l’importanza dello sviluppo dei propri denti

Per quanto piccoli, i nostri figli capiscono benissimo le informazioni più importanti che i genitori gli vogliono comunicare e trasmettere, soprattutto se queste sono spiegate in maniera chiara e lineare. Il miglior modo per spiegare al bambino l’importanza del suo sviluppo dentale corretto passa da un dialogo, anche con l’aiuto del proprio odontoiatra, dove far capire al bambino l’importanza dei propri denti, il fatto che tra non molto ci sarà un cambio radicale di tutta la sua dentatura, e che quindi è importante che i suoi denti e il suo sorriso siano sempre sani e belli da vedere.

 

  • Siate gentili!

Il vostro bambino non si succhia il pollice consapevolmente, è un riflesso condizionato che addirittura per alcuni inizia ancor prima di nascere, quando ci si trova nell’utero. È quindi assolutamente inutile arrabbiarsi con il bambino, prenderlo in giro o addirittura insultarlo. Ricordategli gentilmente di non mettersi il dito in bocca, ogni qual volta vedete che lo sta facendo, dato che spesso potrebbe non accorgersene. Altri gesti possono essere piccoli regali o riconoscimenti quando il bambino non si succhia il pollice, come dolci o coccole, o anche segnare su un calendario tutti i giorni in cui non lo ha fatto. In questo modo il bambino avrà una prova tangibile e positiva: se non si succhia il pollice avrà in cambio qualcosa di piacevole.

 

Cosa non fare

Non vogliamo che il bambino abbia paura di mettersi le mani in bocca, quindi evitiamo di prospettare scenari disastrosi se continua con questa pratica, né dobbiamo minacciare punizioni e castighi. Al contrario, obbligare con minacce o soluzioni drastiche il bambino a non mettersi più le dita in bocca produrrà l’effetto opposto: lo stress causato da queste imposizioni, o da racconti di denti orribilmente storti, non farà altro che farlo continuare a succhiarsi di più il pollice, per la paura.

 

 

Allo stesso modo, smalti con sapori amari o soluzioni simili sono comunque da evitarsi, ovviamente se la situazione non diventa patologica: in quel caso è sempre bene rivolgersi al pediatra per valutare anche soluzioni più drastiche.

 

I rischi connessi a questa pratica

Come spiegato nell’introduzione, i rischi non sono pochi! Se vostro figlio continua imperterrito a mettersi le dita in bocca durante la giornata per favorire il sonno o alleviare un dolore, si possono sviluppare dei problemi a lungo termine.

I denti possono crescere in maniera non corretta, stortandosi. Questo potrebbe provocare dei problemi anche successivamente, quando sarà il turno dei denti permanenti. I denti si possono raddrizzare con l’uso dell’apparecchio ortodontico, ma prevenire è sempre preferibile! Allo stesso modo si possono creare delle complicanze a medio e lungo termine, come il verificarsi del “crossbite”, una malocclusione che impedisce i corretti contatti tra i denti delle due arcate. Questa situazione porta a un’usura più veloce dei denti rispetto a una bocca sana: ovviamente anche questo problema si risolve con l’uso dell’apparecchio ortodontico. I nostri odontoiatri sapranno individuare eventuali problemi nella crescita dei denti dei vostri figli, che vi comunicheranno in conclusione delle periodiche visite odontoiatriche.

 

 

Un problema legato sia al crossbite che in generale alla presenza troppo prolungata delle dita nella bocca è la difficoltà maggiore a parlare correttamente, che i bambini cominciano a sviluppare verso i due-tre anni. Un non corretto posizionamento dei denti e del palato non aiuta a imparare bene a pronunciare le prime parole e frasi di senso compiuto. Questo, oltre a dover allarmare abbastanza i genitori a controllare che i propri figli non continuino a mettersi le dita in bocca, può essere anche un buon metodo per invogliare i bambini a smettere con questo comportamento: spiegare loro che in questo modo non riusciranno a parlare bene come i loro amici e compagni di classe potrebbe indurli a riflettere maggiormente sui rischi connessi a questa pratica. Di nuovo, spiegare al bambino il piacere nel parlare correttamente e la possibilità di dialogare e di “diventare grande” è diverso da spaventarlo dicendogli che non potrà parlare o rapportarsi normalmente con gli altri se non smette di mettersi le dita in bocca.

 

Perché il bambino si mette il dito in bocca?

Spesso si sente dire che il bambino si metta il dito in bocca perchè ha fame, ma non è così! La motivazione è molto semplice: è un modo che il bambino sviluppa fin da subito per calmarsi, dopo uno spavento, un dolore fisico improvviso o una situazione di stress. Se i primi due casi sono sicuramente più facili da gestire ma impossibili da evitare, e in questo caso se per un periodo limitato di minuti il bambino sente di volersi succhiare il pollice è giusto lasciarlo fare, per dargli modo di calmarsi e riprendersi, ma nel caso di uno stress prolungato è diverso. Una situazione del genere presuppone un ambiente, domestico o pubblico (per esempio la scuola dell’infanzia che sta frequentando) non sicuro, dove il bambino vive una situazione di oppressione e di paura o fastidio continuo. In questo caso è compito dell’adulto, che sia il genitore, l’insegnante, il baby-sitter o un parente più grande, capire dove stia il problema: il fatto che il bambino si succhi il pollice è un campanello d’allarme. Risolvere il problema di stress continuo aiuterà sicuramente il bambino ad abbandonare l’atto di succhiarsi il pollice. Lo stress può essere vissuto e subìto dal bambino sia durante il momento (quindi tenendo il dito in bocca durante la giornata), ma spesso anche non esposto, facendo sì che il bambino cerchi un rimedio a questa situazione la sera, finita la giornata, per cercare di addormentarsi.

Ricordiamo sempre che una situazione di stress e paure diffuse del bambino possono essere sia di carattere molto blando, come per esempio un compagno di scuola che lo infastidisce, un giocattolo rubato o un oggetto rotto di cui il bambino si vergogna o ha paura a confessare il gesto, ma i problemi possono essere molto più gravi. Il genitore non sottovaluti mai la situazione e controlli sempre il comportamento anomalo del figlio.

 

Anche il ciuccio può creare gli stessi danni?

Differentemente da un qualsiasi dito, modellato non per essere succhiato, il ciuccio è un oggetto costruito in maniera anatomica, per alloggiarsi correttamente all’interno della bocca del bambino, favorendo anche lo sviluppo corretto e lineare dei denti, soprattutto nella loro prima fase di crescita decidua. Si consiglia solitamente di togliere il ciuccio entro il terzo anno d’età.

 

L’azione correttiva dell’odontoiatra

Gli odontoiatri di SST Clinica Odontoiatrica da sempre prendono a cuore la salute di tutti i loro Pazienti, cercando verso i più piccoli di avere un atteggiamento amichevole e propositivo, per favorire quanto prima l’idea per la quale “andare dal dentista” non sia un momento negativo e doloroso, ma al contrario un passaggio fondamentale per la salute dentale, cosa che il bambino più capisce più sarà in grado di prendere con serietà e tranquillità.

 

 

I nostri odontoiatri saranno ben felici di spiegare ai vostri figli l’importanza non solo di una continua e corretta igiene orale, ma anche del perchè è sbagliato continuare a mettersi le dita in bocca. Spesso il consiglio di una persona esterna al nucleo familiare del bambino, ma riconosciuta dallo stesso come una persona di cui potersi fidare, soprattutto nell’ambito della cura dei denti, può aiutare il bambino a riflettere e arrestare il suo vizio.

 

Consigli in pillole

Un riassunto di tutto quello che abbiamo scritto e qualche altro consiglio per risolvere il problema delle dita in bocca!

 

Cosa SI deve fare

  • Non preoccuparsi troppo fino a quando il bambino non sta per compiere cinque anni (comunque evitare che si metta in continuazione le dita in bocca)
  • Parlare con il bambino, convincerlo a smettere senza imporglielo
  • Fare dei confronti positivi che il bambino possa capire: i tuoi amici si succhiano il pollice?
  • Far sviluppare al bambino la manualità, con giochi e strumenti che tengano sempre occupate le mani
  • Spiegare al bambino che alcuni atteggiamenti “infantili” devono essere abbandonati se si vuole crescere
  • Dare dei piccoli regali o riconoscimenti se il bambino non si mette le mani in bocca
  • Osservare la situazione e capire se il bambino subisce dello stress o hai dei problemi inespressi
  • Spiegare al proprio odontoiatra il problema: sarà pronto ad aiutarvi!

Cosa NON va fatto

  • Sgridare il bambino se si mette le mani in bocca, punirlo o deriderlo
  • Nei casi meno gravi, evitare quanto possibile soluzioni drastiche (cerotti sulle dita, smalti amari etc…)
  • Ignorare il problema, sperando che si risolva da solo
  • Omettere questa informazione al pediatra o all’odontoiatra quando si porta il bambino a fare le visite di controllo

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