trattamento dentale fluoro

 

Spesso leggiamo considerazioni contrastanti sull’utilizzo delle pastiglie ed altri integratori a base di fluoro per i bambini: che non siano per niente utili, che possano essere dannose per via di una assunzione eccessiva di fluoro, altri che invece le difendono come utili per rafforzare lo smalto dentale.

Abbiamo chiesto al Dottor Alessandro Greco, il nostro odontoiatra di riferimento per la pedo ortodonzia, che ha risposto ad alcune domande e spiegato i pro e i contro di questa pratica e di altre, delle quali molte volte vengono commessi sbagli o se ne ha una conoscenza parziale che porta a degli errori, facilmente evitabili.

Dott. Alessandro Greco

Dott. Alessandro Greco

Medico Odontoiatra

Il Dottor Greco Alessandro ha conseguito la Laurea magistrale a ciclo unico in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l’Università Statale degli Studi di Milano con la votazione di 110/110 con Lode. Regolarmente iscritto all’ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Milano, è attualmente specializzando in Odontoiatria Infantile presso l’Università degli studi di Milano.

 

Indice
1. Introduzione
2. Come somministrare il fluoro ai bambini
3. Dieta già ricca di fluoro?
4. Fluoro durante la gravidanza e l’allattamento
5. Assunzione di fluoro da adulti per diete povere di fluoro
6. Rischi e patologie: la fluorosi

Introduzione

L’assunzione controllata durante l’infanzia di fluoro è un utile strumento per rafforzare lo smalto dentale, rendere più sani e forti i denti dei bambini e impedire lo sviluppo di carie durante la crescita dei denti decidui. I denti dei bambini più piccoli, fino ai 4-5 anni, sono infatti più facilmente attaccabili dalla placca e dalle malattie dentali, se poi aggiungiamo il fatto che i bambini se non seguiti, difficilmente si lavano i denti con costanza autonomamente, e aggiungiamo inoltre la naturale golosità di dolci, è giusto che i genitori si preoccupino della salute dentale dei loro bambini.
Se leggete da altre fonti che l’assunzione di fluoro fa male, perché ci sono già alte concentrazioni di fluoro nell’acqua potabile e in bottiglia, o che le pastiglie di fluoro non hanno impedito che si sviluppassero delle carie in un bambino, vi invitiamo a continuare a leggere: informazioni superficiali e una bassa conoscenza del tema portano a considerazioni spesso sbagliate.

Come somministrare il fluoro ai bambini

L’età dei bambini incide direttamente sulle modalità e sulle dosi di assunzione del fluoro. I bambini più piccoli, dai sei mesi fino ai tre anni, non riescono a ingerire facilmente le pastiglie di fluoro, è dunque preferibile utilizzare le gocce, 0.25 milligrammi ogni giorno. Crescendo e acquisendo più capacità masticatorie e riflessive, si possono utilizzare le pastiglie di fluoro, o anche continuare con le gocce, sempre una volta al giorno, aumentando la dose a 0.50 milligrammi.

Dopo i sei anni la formazione dello smalto dei denti è quasi del tutto conclusa, i denti decidui sono stati in parte sostituiti da quelli permanenti, e non è più necessario né utile somministrare gocce o pastiglie. Si può però continuare l’azione di fluorizzazione dello smalto con dentifrici fluorati, per avere un’azione topica, più specifica e localizzata sui denti. Il fluoro, infatti, quando presente nella cavità orale si sostituisce al calcio presente nei denti e nello smalto per costituire un minerale più forte e più resistente agli acidi delle carie: è per questo che è importante continuare ad utilizzare il fluoro tramite l’uso di dentifrici o di vernici e gel da applicare professionalmente in Clinica.
Per quanto cambino le quantità, ci sono delle regole fondamentali da dover rispettare sempre: la costanza e la corretta assunzione del fluoro.
Il fluoro va preso tutti i giorni dell’anno, per tutti gli anni necessari. Dimenticarlo durante le vacanze estive, o la domenica, fa sì che il processo di mineralizzazione dei denti e dello smalto che li ricopre non si completi del tutto, e quindi saltare dei giorni riduce la sua efficacia.
La seconda cosa da ricordare è la modalità di assunzione della pastiglia: questa deve essere succhiata e sciogliersi uniformemente all’interno della bocca, per poter aderire su tutti i denti. Inghiottirla subito annullerà il suo effetto, perché si scioglierà nello stomaco e non dove è necessario che ci sia l’azione del fluoro. Di nuovo ricordiamo come le pastiglie andrebbero somministrate ai bambini sopra i tre anni, dato che quelli più piccoli non hanno il pieno controllo della deglutizione.
Infine, va sempre ricordato che il fluoro va assunto dopo essersi lavati i denti, per poter aderire allo smalto pulito: se i denti sono ancora sporchi, non farà altro che aderire sullo sporco, sulla placca e sul tartaro dentale, che formano una barriera che impedisce al fluoro di essere utile.
È sempre bene utilizzare dei dentifrici fluorati, da utilizzare possibilmente tre volte al giorno, ma raccomandiamo sempre di stare attenti alle dosi. I bambini, soprattutto quelli più piccoli, non sono sempre in grado di controllare la deglutizione, e quindi possono ingerire parte del dentifricio, aumentando da un lato la quantità di fluoro nell’organismo, e diminuendola dove serve, cioè sui denti. Per questo motivo è bene, soprattutto per i bambini dai sei mesi ai sei anni, lavarsi i denti con dosi di dentifricio della grandezza di un pisello e utilizzando dentifrici con 1000 ppm di fluoro. Dai sei anni in poi invece è possibile utilizzare il dentifricio da adulti.

Dieta già ricca di fluoro?

Un’altra considerazione che può essere letta o sentita da altri è quella per cui la nostra è già una dieta ad alta concentrazione di fluoro, e non serve quindi aumentarne ancora il dosaggio con l’assunzione di pastiglie.

fluore dieta alimentare

Questo è parzialmente vero, in particolare dipende dal tipo di dieta, dal tipo di acqua che si beve abitualmente e anche del luogo in cui si vive.

  • Dieta
    Una dieta equilibrata di una persona di qualsiasi età (soprattutto dall’adolescenza in poi) fa sì che l’assunzione di fluoro sia corretta e nei limiti (tra l’1 e i 4 milligrammi al giorno per un adulto). Gli alimenti che sono più ricchi di fluoro sono i diversi tipi di tè (anche quello deteinato), vino e birra, crostacei, patate (soprattutto, ma non solo, nella buccia), caffè, pesce, spinaci e altri. Una corretta dieta che non assume troppe di queste sostanze in una settimana media impedisce di avere un’alta assunzione di fluoro, che al contrario sarebbe controindicato.
  • Acqua
    Per quanto le campagne governative adottate negli ultimi anni abbiano dimostrato la loro efficacia, sono ancora molti gli italiani che non si fidano a bere l’acqua del rubinetto. Nel 2020 l’ISTAT fotografava una media del 28,4% di persone ancora diffidenti, con percentuali che raggiungono il 50% nelle Isole. Questo porta molti italiani a comprare e consumare acqua confezionata in bottiglia, la quale è comprata da almeno il 65% di un membro di ogni famiglia italiana nel 2019. Si tratta in molti casi di paure e sospetti infondati, dato che le acque potabili sono molto controllate, e nella maggior parte delle fonti la presenza di fluoro è in minime quantità, avendo poco da invidiare alle pubblicizzate acque “oligominerali”, che come indica il nome dovrebbero contenere una bassissima quantità di minerali, tra cui il fluoro. Per esserne certi è bene controllare le fonti di approvvigionamento dei propri comuni di residenza e confrontarle con le informazioni riportate sul retro delle etichette delle bottiglie d’acqua comprate.
    In conclusione: a meno che non si scelga volontariamente di acquistare acque in bottiglia dichiaratamente fluorizzate, il rischio di assumere più fluoro dall’una o dall’altra è minimo.
  • Luogo di residenza
    Collegata al consumo di acqua, alcune persone credono erroneamente che gli acquedotti pubblici siano trattati con l’immissione di fluoro, ma è una credenza (in parte) sbagliata: se in alcuni paesi extra europei, quali gli Stati Uniti, il Canada, alcuni paesi sudamericani e altri, le acque pubbliche vengono fluorizzate dai governi, questo non accade in Europa allo stesso modo, e in Italia non è presente questa pratica, utile invece in altri paesi dove l’accesso all’acqua e le diete sono molto diverse rispetto a noi.

Nei fatti è sempre bene controllare sia l’acqua che beviamo, che sia in bottiglia o dal rubinetto, e cosa mangiamo: nella maggior parte dei casi però una dieta equilibrata e l’utilizzo di acqua non appositamente trattata impedisce di avere una presenza di fluoro nell’organismo troppo alta, né per gli adulti né per i bambini.

Fluoro durante la gravidanza e l’allattamento

Piccole quantità di fluoro possono essere assunte anche dalla madre durante la gravidanza, a partire dal sesto mese fino al parto, e successivamente durante l’allattamento al seno. Il fluoro è in grado di superare la barriera placentare e può aiutare la mineralizzazione dei denti del feto, e allo stesso modo il latte materno può essere mineralizzato con una somministrazione di 1 milligrammo al giorno di fluoro alla madre, o di quattro dosi da 0.25 milligrammi al giorno. Ulteriormente può essere utilizzato anche un dentifricio al fluoro: se non sapete come comportarvi, rivolgetevi al vostro odontoiatra, che saprà aiutarvi nella scelta.
Per una corretta informazione segnaliamo comunque che la letteratura scientifica in merito è controversa: alcuni studi supportano l’utilizzo di fluoro in gravidanza, altri lo sconsigliano, e infine studi comparativi hanno evidenziato come l’assunzione o la non assunzione di fluoro in gravidanza e durante l’allattamento non influisca sulle patologie dentali dei bambini, che possono allo stesso modo presentarsi o meno. Questo è dato probabilmente dalla situazione nelle società occidentali, dove l’assunzione di fluoro all’interno delle bevande e degli alimenti è già di per se sufficiente, ma gli studi non sono ancora conclusi.

Assunzione di fluoro da adulti per diete povere di fluoro

Un adulto che riconosce di seguire una dieta povera di fluoro, o pensi di voler integrare maggiormente questo minerale, può parlarne in un primo momento con il proprio medico di base. Oltre a modificare la propria dieta, potrà assumere anche pastiglie e gocce, ma se si vuole un effetto diretto sui denti, per rafforzali, ci si può rivolgere ad un odontoiatra.

dentrificio fluoro adulti bambini

I nostri dentisti possono indicarvi i dentifrici fluorati da utilizzare, per un’attività da svolgere da soli a casa. Recandovi in Clinica invece potrete ottenere dei trattamenti più specifici sui denti, utilizzando vernici o gel ricchi di fluoro, che vengono poste sui denti precedentemente sottoposti a un’igiene, e che creano una pellicola che protegge il dente.

Rischi e patologie: la fluorosi

L’assunzione di fluoro, per quanto utile è comunque da tenere sotto controllo. Il principale rischio di troppo fluoro sullo smalto dentale è lo sviluppo della fluorosi: dalla mineralizzazione del dente si passa a una sua calcificazione. Questo porta inizialmente a delle macchie biancastre od opache sul dente, che via via possono peggiorare, macchiandosi di giallo-marrone o creando delle striature sulla superficie dei denti. Se il problema non viene risolto per tempo, i denti diventano sempre meno sani e resistenti, e possono crearsi delle cavità, con i denti che sono molto più facilmente cariabili.
Fortunatamente la fluorosi è curabile, e in Clinica è possibile correggere gli inestetismi mediante uno sbiancamento dentale, che può essere effettuato sia a casa che in Clinica: se avete delle macchie dentali, soprattutto se date dal fumo di sigaretta (anche di quella elettronica), potete rivolgervi ai nostri odontoiatri per un sorriso più bianco.

Bibliografia e note
1. https://www.istat.it/it/files/2021/03/Report-Giornata-mondiale-acqua.pdf
2. Ibidem
3. Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva – Aggiornamento http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2073_allegato.pdf

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