Introduzione

Tra le più comuni patologie orali che i bambini ma ancor di più gli adolescenti subiscono ci sono i traumi dentali. Parliamo di trauma dentale quando il dente e/o la zona vicina ad esso accusa un danno, causato nella maggior parte dei casi da un corpo estraneo che si abbatte con forza contro il dente stesso.
Come possiamo immaginare quindi, i ragazzi giovani sono più facilmente colpibili, e può accadere in diversi contesti: mentre si corre, a seguito di un incidente con la bicicletta, quando si pratica sport, giocando tra amici, in generale in tutti quei momenti dove il bambino o l’adolescente può più facilmente perdere l’equilibrio, o sottovalutare i rischi, e quindi cadere e prendere una botta ai denti su una superficie dura.

Statisticamente i traumi dentali colpiscono più i ragazzi che le ragazze, e l’età dove si concentra il maggior numero di casi è verso gli 11-13 anni. Va comunque considerato che attorno ai 10 anni la maggior parte dei denti permanenti è ormai formata (tralasciando i secondi denti molari e i cosiddetti denti “del giudizio”), quindi i traumi dentali sono più importanti rispetto a prima. La frattura di un dente permanente è sempre peggiore di quella di un dente deciduo (“da latte”), per quanto anche i primi possono subire traumi e creare dei problemi alla dentizione permanente del bambino.
Ulteriori statistiche considerano che più del 20% dei bambini entro i sei anni subiscono una botta ai denti, che colpiscono i denti da latte e sono una delle cause della loro caduta precoce.

I traumi dentali non sono mai da sottovalutare, perché possono portare a problemi sul lungo periodo nella vita del ragazzo che li ha subiti, sia di carattere fisico che psicologico. In questo articolo parliamo sia della patologia orale, e dei problemi alla bocca che un trauma dentale può comportare, ma anche delle implicazioni psicologiche nella vita di un giovane Paziente, che può essere colpito da bullismo e perdita dell’autostima per un problema ai denti non curato.

Ricordiamo infine che nella maggioranza dei casi la botta ai denti avviene per gli incisivi superiori e inferiori, è più facile che ci sia un colpo al dente davanti, quello più esposto, ma anche quello più visibile e quindi anche esteticamente più compromesso.

 

Che cos’è un trauma dentale?

Una pallonata in faccia, una curva presa malamente in bicicletta, un diverbio con un compagno di classe, ma anche solo un gioco senza prestare particolare attenzione alla sicurezza sono i più facili responsabili di un trauma dentale nei minori.
I traumi dentali possono essere di diverso tipo, ma si dividono in due grandi categorie: i traumi dentali e i traumi dentali non complicati. I primi sono tutti quei momenti in cui si ha una rottura o scheggiatura del dente, una perdita effettiva di materiale dentario. I secondi invece sono meno aggressivi, interessano solo la parte più esterna del dente lasciandolo nel complesso intatto, e coinvolgono dunque lo smalto, la dentina e il colore del dente, si ha quindi un trauma senza rottura. Nella totalità dei casi, i due terzi dei traumi dentali sono fortunatamente i secondi, e possono essere curati molto più facilmente. I primi al contrario hanno necessità di un intervento medico rapido, per cercare di salvare quanto possibile il dente, o ricostruirne la parte persa, ed evitare complicazioni future. Tra queste dobbiamo considerare le infiammazioni del dente e le patologie orali più comuni (la carie tra tutte), perché un dente scheggiato o dove anche solo lo smalto è stato parzialmente rimosso, sarà sempre meno protetto e più facilmente attaccato dai batteri.

Traumi dentali negli adolescenti e nei bambini

I traumi dentali possono accadere durante tutta la vita, ma gli adolescenti e i bambini si trovano nell’età dove più facilmente possono capitare questi episodi. Questo è normale, sia per via della minore attenzione e considerazione dello spazio circostante che un bambino ha, ma anche per via del dente stesso: quello dei bambini è più piccolo e meno resistente della dentizione di un adulto.

Un altro problema che spesso non è considerato riguarda sempre l’età e la crescita: nella fase della vita che consideriamo, i bambini possono avere in bocca sia denti permanenti che denti decidui. In questo periodo i denti permanenti si sono da poco formati, mentre quelli decidui si riducono. È in questo momento che si può osservare più facilmente eventuali problemi della nuova dentizione permanente del bambino, come per esempio l’overjet dentale alterato. Questa condizione avviene quando gli incisivi superiori della dentatura sono troppo avanti rispetto agli incisivi inferiori, che può portare al trauma dei denti incisivi superiori. Questa condizione, che rende più favorevole il trauma dentale, avviene in una delle zone dove più facilmente i denti possono essere colpiti da agenti esterni. Un larghissimo studio del 2015 conferma che a livello mondiale oltre duecento milioni di casi di trauma dei denti incisivi superiori negli ultimi vent’anni è da ricercarsi nell’overjet dentale non curato preventivamente.

Cosa fare quando si prende una botta al dente?

Se si è sùbito un trauma dentale, o ne si è testimoni, la tempestività è d’obbligo. Prima ci si fa visitare, prima il dente potrebbe essere salvato. In ogni caso l’odontoiatria preferisce i denti veri a quelli ricostruiti, dunque la possibilità di riattaccare un dente, se non è completamente compromesso, è una delle soluzioni migliori.
Allo stesso modo si può tentare quanto possibile di prevenire i traumi dentali, soprattutto quelli meno complicati e meno dolorosi. Piccoli accorgimenti quotidiani e non optare per alcune soluzioni estetiche può impedire che i denti subiscano traumi e microfratture dello smalto.

Ci si può chiedere: un trauma dentale quanto dura? Questo dipende dalla gravità e dalla profondità del danno, ma ci sono casi di traumi dentali che si sviluppano sotto la superficie per diversi mesi o anni senza che ce ne si renda conto. Non sottovalutiamo mai se nostro figlio, tornando a casa da scuola o dopo aver giocato con i suoi amici, ci dice “ho sbattuto i denti”, anche se ad occhio nudo non vediamo nessun problema e magari dopo poco il dolore passa, le problematiche potrebbero ripresentarsi molto peggiori più avanti.

Prevenire i traumi dentali

• Trauma ai denti in bicicletta
Sfortunatamente i bambini che portano il casco in bicicletta avranno sì la testa protetta, ma non i denti. Per ovviare a questo problema ci si rivolge, ma quando si comincia ad usare la bici in maniera più sportiva ed agonistica, ai paradenti. Ne esistono di diversi tipi e assolvono tutti alla funzione di proteggersi da una eventuale botta ai denti, che può accadere in diversi tipi di sport di contatto (ma non solo, come anche per esempio nel nuoto). I nostri odontoiatri di SST Clinica Odontoiatrica possono consigliarvi e orientarvi nel vasto mercato dei paradenti sportivi.

• Piercing linguali e labiali e trauma ai denti
Probabilmente non sarà il primo pensiero di chi sceglie di farsi inserire un piercing linguale o comunque all’interno della bocca, ma il continuo contatto di un agente esterno duro e metallico contro la parete interna dei denti può creare danni nel medio e lungo periodo. Le microfratture non solo l’unico danno che un piercing nella bocca provoca, ma sono stati valutati anche diversi casi di aumento della placca dentaria e recessione gengivale.

• Sigarette elettroniche e trauma ai denti
Sappiamo bene che le sigarette, anche quelle elettroniche, producono diverse tipologie di danni ai denti. Una delle specificità della sigaretta elettronica, oltre a possedere diverse sostanze che attirano ancor di più la placca e il tartaro, è possedere un beccuccio. Che siano di plastica o di metallo, il continuo contatto dei denti con il drip tip provoca microfratture dei denti, con le conseguenze di avere più possibilità di sviluppare patologie dentali.

Consigli per chi ha appena subito un trauma dentale

Cosa fare in caso di trauma dentale o perdita del dente? Come spiegato, è importante essere veloci. Se si riesce a ritrovare il dente, o la scheggia di dente, questa va pulita bene con soluzione fisiologica e messo dentro un contenitore pieno di soluzione fisiologica a sua volta, oppure latte, o tenerlo in bocca a contatto con la saliva. L’ultima soluzione potrebbe essere meno indicata se chi ha subito il trauma è un bambino, per la più alta possibilità che per errore ingerisca il dente fratturato.
Successivamente è bene telefonare tempestivamente al proprio odontoiatra di riferimento, e chiedere un appuntamento urgente per poter salvare il dente.

Trauma ai denti e qualità della vita

Così come tutte le patologie dentali, anche i traumi dentali hanno un’importanza particolare nella vita di ognuno. La bocca è uno degli organi più importanti: lo usiamo per parlare, mangiare, respirare; è una delle componenti del nostro viso, la parte in assoluto più visibile del corpo. I dolori che conseguono alle patologie orali sono ancora più fastidiosi e critici degli altri, dovendo usare la bocca per compiere moltissime azioni tutti i giorni.

I traumi dentali vanno curati quanto prima, per evitare problemi sia sul breve che sul lungo periodo. Questi possono essere divisi in due tipi: le patologie orali conseguenti ai traumi dentali e le implicazioni sociodentali. Le prime interessano i denti e le malattie che un trauma non curato possono creare, come la possibilità che i batteri si sviluppino più facilmente, avendo un accesso più diretto alla polpa dentaria. Le seconde invece investono tutto l’ambito sociale e psicologico del Paziente che ha subito il trauma dentale: parliamo quindi dell’estetica dentale, ma anche del bullismo che si può subire da più giovani.

Trauma dentale: conseguenze

È stato riscontrato come in molti casi se il trauma non è complicato, quindi è un trauma dentale senza rottura, c’è una diffusa sottovalutazione del possibile problema, sia da parte del genitore nei confronti del bambino, sia da parte dell’adolescente stesso, quando è più indipendente. Quali sono però i sintomi di un trauma dentale?

I traumi dentali più complicati espongono l’interno del dente, la parte viva, agli agenti esterni. Questo porta sia nel brevissimo che nel medio-lungo termine a dolore, perdita della funzionalità del dente e anche problemi di carattere estetico. Con il passare del tempo se questo non sarà curato può tramutarsi in una carie, o sviluppare gengiviti e parodonti, oltre che modificare il colore dello smalto dentale, rendendolo più opaco e poi ingiallendolo.

In alcuni casi i dolori e i problemi dentali successivi a un trauma accadono poco dopo, ma in altri casi possono volerci mesi o addirittura anni prima che il problema si manifesti: per questo motivo è sempre importante recarsi con continuità dal dentista, per controllare ciclicamente lo stato dei denti e sottoporsi a delle lastre annuali. Se il problema fosse presente ma non visibile ad occhio nudo, una lastra lo scoprirebbe, rendendo più facile e veloce il processo di guarigione, invece che doverlo scoprire dopo, quando il trauma potrebbe aver creato una situazione ancor peggiore.

Quando un dente va in necrosi?

Tra le possibili complicazioni di un trauma dentale profondo e non curato, abbiamo la necrosi pulpare. In questo caso il dente è stato così tanto offeso da un agente esterno che la polpa irreversibilmente non riceve più sangue, facendo morire il dente. Questa patologia non sempre è facile da riscontrare, soprattutto da parte del Paziente: questo accade perché anche i nervi che collegano il dente non registrano più dolore. La cosa più ovvia e che salta all’occhio è il cambio del colore del dente: se da bianco comincia ad opacizzarsi e a diventare grigio, è probabile che è in atto una necrosi pulpare. Altri sintomi, al contrario dolorosi, sono l’infiammazione e la pulsazione della gengiva vicina a questo dente. Non curare questi sintomi può portare alla perdita totale del dente. Per fortuna le statistiche indicano che la necrosi pulpare a seguito di un dente traumatizzato non è una situazione così comune, e se si interviene subito le possibilità di rimuovere la parte necrotizzata e salvare il dente sono molto alte.

Traumi dentali e bullismo

L’odontoiatria non si ferma solo alla cura del dente, ma considera anche gli aspetti sociali e psicologici che un Paziente deve subire in base ai suoi problemi dentali. I traumi dentali sono uno dei motivi per cui bambini e adolescenti hanno dei problemi di autostima, avendo più difficoltà a relazionarsi con gli altri ed essendo spesso derisi o bullizzati per il loro aspetto.

Questo accade più spesso di quanto si possa pensare, dato che anche se la bocca occupa meno dell’1% di tutta la superficie corporea, molti dei traumi che una persona subisce nella vita accadono lì, e come abbiamo visto i bambini e gli adolescenti hanno dei livelli di trauma ancora più alti rispetto agli adulti.

Così come l’estetica del viso e dei denti è importante per i Pazienti adulti, anche i bambini e ancor di più gli adolescenti hanno problemi a sorridere, ridere e in generale mostrare i loro denti, se sanno di avere dei traumi dentali non curati che rovinano un sorriso naturale. Questo crea dei problemi anche a livello sociale, e impatta direttamente sulla sicurezza di se stessi, sulla voglia di parlare e di rapportarsi con gli altri, e in generale possono creare anche stati d’animo di vergogna e di bassa autostima. Se questo succede ai bambini, gli adolescenti ancor di più si sentono interessati di questo problema, in un momento della loro vita dove cercano di costruirsi una propria identità e dove potrebbero anche modificare notevolmente il proprio atteggiamento e modo di fare in base al rapporto con gli altri.

Il bullismo è un problema che sfortunatamente non è stato ancora possibile estirpare nelle nostre scuole: studi hanno confermato come attaccare verbalmente qualcuno, dandogli dei nomignoli o dei soprannomi negativi, si basa molto spesso sui denti e sul posizionamento o colore degli stessi, ancor di più dell’altezza o del peso.

Cura del trauma dentale

Curare un dente traumatizzato si può, ed esistono diversi modi in cui si può salvaguardare un bel sorriso. Ovviamente tutto dipende dalla gravita del trauma, in base a quanto il dente si è rotto o scheggiato, o se addirittura è stato del tutto perso, l’odontoiatra valuterà le diverse possibili soluzioni. Tutte comunque sono tese al ristabilire la funzione vitale del dente: possibilità di sorridere, mangiare, parlare e respirare correttamente, nel più breve tempo possibile.

• Smussatura del dente dopo un trauma dentale
Se il dente ha subito una piccola frattura, inferiore al minimo indispensabile, si può decidere per una semplice smussatura del dente. In questo caso il dente verrà lievemente limato per farlo tornare a una forma naturale ed evitare che sia troppo tagliente e pungente per la lingua.

• Ricostruzione del dente traumatizzato dopo un trauma dentale
Se la parte di dente perso o fratturato è abbastanza grande, per quanto riguarda i denti posteriori, un laboratorio odontotecnico collegato con SST Clinica Odontoiatrica si occuperà di ricostruire sia con tecniche di grafica 3D che lavorando il materiale la parte di dente mancante. Questa poi verrà rincollata sul dente originario, e il risultato sarà molto naturale: il colore del dente sarà omogeneo, e il materiale utilizzato inerte e biocompatibile.
Nel caso in cui la parte di dente perso fosse molto amplia, la soluzione migliore da scegliere è solitamente quella della corona, con caratteristiche identiche a prima. Anche in questo caso i materiali saranno assolutamente compatibili con la bocca e con il corpo, e il colore identico a quello degli altri denti.
Per i denti anteriori invece sono consigliate otturazioni altamente estetiche per le piccole fratture, oppure corone protesiche per fratture più ampie

• Faccette dentali dopo un trauma dentale
Una soluzione estetica ai traumi sono le faccette dentali (veneers in inglese). Queste sono delle sottilissime lamine di materiale biocompatibile che vengono apposte e attaccate sopra i denti del Paziente, e che rendono il sorriso largo, bianco e naturale, come nuovo.

• Devitalizzazione del dente traumatizzato dopo un trauma dentale
Non sempre è possibile salvare il dente e la sua funzione vitale, ma prima di decidere per la completa avulsione del dente e la sua sostituzione con un impianto osteointegrato, si può ancora prima devitalizzare. Questa soluzione è preferita quando il dente, non solo per via di traumi dentali ma anche per altre patologie orali, è stato intaccato fino al suo interno, fino alla polpa. Per evitare che la malattia si propaghi anche agli altri denti, e per togliere un continuo dolore al Paziente, la devitalizzazione rimuove i nervi che collegano il dente traumatizzato al resto del corpo, rimuovono la parte malata e ottura con del materiale medicale il dente. In questo modo il dente non è più vivo, ma è ancora possibile usarlo per la sua funzione naturale, associandolo a una corona protesica estetica oppure, se il dente devitalizzato divenisse scuro, con trattamenti sbiancanti.

 

 

Bibliografia e note
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