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I denti del giudizio sono stati negli anni oggetto di continue attenzioni, tra chi ritiene che vadano rimossi in caso di malattie e complicazioni e chi invece preferisce curarli e non doverli per forza estrarre.
I denti del giudizio sono dei denti particolari: praticamente inutili sia per la masticazione sia a livello estetico, sono un residuo passato dell’evoluzione della dentatura umana. Erano infatti necessari agli uomini preistorici, abituati a consumare cibi duri e crudi. Con la civilizzazione umana i nostri alimenti sono diventati molto più semplici e morbidi da ingerire, rendendo inutili questi denti, chiamati scientificamente terzi morali.
Data questa loro specificità, i denti del giudizio possono svilupparsi in modi diversi, o addirittura non spuntare mai.
In molti casi la loro eruzione avviene tardivamente, ma non provoca problemi nel Paziente. Sarà comunque compito dell’odontoiatra controllare lo sviluppo di questi denti, tramite le lastre annuali alle quali il Paziente si sottopone se segue una terapia di mantenimento, utile sia per il controllo della salute dei denti che per lo sviluppo della propria dentatura. Se i denti in questione non dovessero arrecare dolore nel Paziente, possono rimanere. È importante che però il Paziente spazzoli con più attenzione la zona dove sono presenti questi ultimi denti, dato che è facile che con lo spazzolino non si arrivi così in fondo e che quindi residui di cibo e tartaro possano depositarsi lì.
Al contrario, in altri casi l’eruzione di questi denti crea uno scompiglio nella dentatura del Paziente. Essendo denti come abbiamo detto non più necessari per la masticazione o per il linguaggio, possono anche spingere contro agli altri denti, provocando dolore e altri impedimenti che suggeriscono la necessità di estrarli. Può anche succedere che questi denti si sviluppino storti o addirittura orizzontalmente, premendo molto sugli altri denti e facendo quindi valutare al medico una loro rimozione.

Quando e perché è necessario estrarre il dente del giudizio

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I denti del giudizio non seguono le regole degli altri denti in bocca, partendo dal fatto che non crescono quando si è bambini ma spuntano nell’età del “giudizio”, in media tra i 18 e i 25 anni. Questa loro crescita tardiva può provocare diversi problemi al Paziente, e quindi far valutare al proprio odontoiatra una loro estrazione.Le due vie che si seguono sono quella estrattiva o quella conservativa. Entrambe sono tecniche convalidate e utilizzate da sempre nella scienza odontoiatrica, ma sarà l’odontoiatra a scegliere quando e quali praticarle.

Estrarre il dente del giudizio subito

Iniziamo con il dire che il dentista cerca di mantenere quanto più tempo possibile i denti nella bocca di ogni suo Paziente. I denti del giudizio quindi non si possono estrarre subito, appena sono “spuntati” (il termine corretto è “erotti”). Se però, dopo che il Paziente lamenta per più di una volta dolore ai denti del giudizio, si può valutare la loro estrazione. La formula estrattiva si sostanzia dunque nell’estrazione (o avulsione) del dente del giudizio. Quando il Paziente sente dolore, può contattare il proprio dentista per organizzare nelle settimane successive una visita odontoiatrica, nella quale si può valutare una estrazione del dente. Allo stesso modo durante la terapia di mantenimento annuale l’odontoiatra controllerà lo sviluppo del dente del giudizio, tenendo sotto controllo le diverse fasi di vita del dente e preparandosi ad eventuali interventi.

Impedire la malocclusione (mascella e mandibola non allineate)

In questo caso l’estrazione precoce del dente può essere utile per evitare complicazioni in futuro. Il dente del giudizio (o terzo molare) completamente formato e parte della dentatura potrebbe portare a una malocclusione, cioè al non corretto allineamento dell’arcata dentale superiore con quella inferiore. A sua volta la malocclusione può portare a diversi altri problemi, sia quelli più comuni, quindi un possibile aumento delle malattie dentali (carie e parodontiti), ma anche problemi che si ripercuotono su tutta la struttura ossea del corpo. Pochi sanno che la salute e la corretta disposizione dei denti e della bocca è direttamente collegata con l’armonia generale dell’organismo: una sua disfunzione può provocare dolori e poi danni alla masticazione, al respiro (anche al russamento) e alla postura del Paziente che ne è affetto. Sapevi che anche i bambini possono sviluppare una malocclusione? Questo può succedere se il bambino si mette per troppo tempo le dita e le mani in bocca.

Curare l’infiammazione dentale

Il dolore che il Paziente può sentire quando il dente del giudizio spinge per uscire può essere mal interpretato. Se, come sappiamo, può accadere che i denti del giudizio crescano storti, addirittura anche orizzontali, può succedere che il dente crei un danno alle radici dentali dei denti adiacenti, già formati, portando questi stessi ad infiammarsi. Solo un consulto con il proprio dentista, e una successiva lastra, possono confermare se il dente stia spingendo verso l’alto o lateralmente. In questo caso non c’è altra soluzione: il dente, non ancora formato, deve essere estratto, per evitare che il dolore che il Paziente sente persista e che possa compromettere la stabilità degli altri denti, al contrario utili per la masticazione e per parlare correttamente.

Quando il dente del giudizio non esce: l’inclusione dentale

Non tutti possono dire di avere i denti del giudizio. Può succedere che questi non erompano mai dalla gengiva, e in molti casi non creano nessun problema al Paziente, che vive tranquillamente la sua vita, seguito comunque dal proprio odontoiatra.
In altri casi però questa inclusione dentale, cioè la presenza del terzo molare dentro la gengiva, può diventare problematica. L’inclusione può essere totale, quindi il dente non è visibile a occhio nudo, ma si può palpare la gengiva e sentirlo premere, oppure parziale, quindi avremo una piccola parte della corona visibile. La scienza odontoiatrica qui si divide: per alcuni il dente del giudizio che non riesce a formarsi e ad essere visibile deve essere estratto, perché potrebbe spingere contro gli altri denti. Per altri, al contrario, se il Paziente non sente dolore e non si nota nessuna possibilità che il dente provochi in futuro dei problemi, si preferisce lasciarlo. La decisione spetta in primo luogo alla competenza medica del Medico, che saprà analizzare lo stato di salute della bocca e del dente, e avrà modo di spiegare al Paziente la sua decisione.
Si chiama inclusione parziale la circostanza in cui il dente del giudizio esce solo parzialmente. Questo potrebbe provocare la pericoronite dentale, di cui trattiamo tra poco. L’inclusione parziale può più facilmente portare a un accumulo di placca e alla conseguente infiammazione o carie.

Curare il dente del giudizio dopo la sua eruzione

Il dente del giudizio eromperà dalla gengiva e diventerà a tutti gli effetti parte della dentatura del Paziente. Da qui in poi il dente del giudizio si comporterà nella maggior parte dei casi come qualsiasi altro dente: deve essere tenuto pulito, può cariarsi e può scheggiarsi o rompersi, e può provocare dolore come tutti gli altri denti. Sarà cura dell’odontoiatra decidere la cura specifica volta per volta che questo tipo di dente si ammalerà o si traumatizzerà.

Dente del giudizio infettato: cosa fare

Il dente del giudizio è già formato, ma come tutti i denti può andare incontro a infezioni di diverso tipo e di varia gravità, dalla semplice carie fino a condizioni più gravi, che se non curate oltre a provocare sempre maggiore dolore al Paziente mettono in serio pericolo la vita del dente e di quelli adiacenti, che potrebbero infettarsi anch’essi.
A differenza degli altri denti però le cure più classiche non si possono effettuare su un dente del giudizio. Non è utile quindi devitalizzare il dente del giudizio o cercare altre tecniche con le quali si possono al contrario curare tutti gli altri denti, anche se molto infettati. In questo caso la soluzione migliore è l’avulsione del dente del giudizio.

Dente del giudizio infiammato

Anche il dente del giudizio, come tutti gli altri denti, può “infiammarsi”. Più correttamente, l’infiammazione è della gengiva, che reagisce per il malposizionamento del dente stesso. Come sappiamo il dente del giudizio può crescere storto, non perfettamente allineato come tutti gli altri denti. In quel caso l’alloggio del dente si infiamma e provoca dolore al Paziente. Anche in questo caso la soluzione migliore è quella dell’estrazione stessa del dente.

Mal di denti: quando è colpa del dente del giudizio

Quando un Paziente si reca dal dentista per un comune mal di denti, il problema potrebbe essere proprio il dente del giudizio. Se questo dente, dopo che si è formato, ha meno spazio rispetto agli altri denti, potrebbe spingere contro di essi, creando un affollamento dentale. La continua pressione esercitata da questo dente o da tutti e quattro i denti del giudizio provocherà un continuo mal di denti, che non può essere fermato se non estraendo i denti del giudizio e ridando agli altri il normale spazio di stanziamento nella bocca. Non è tuttavia una situazione che accade molto spesso, dato che i denti, soprattutto quelli in fondo alla bocca, di loro stessa costituzione sono molto forti e le radici sono ben profonde. Non è quindi così semplice che si possano muovere per colpa di un solo dente.

Quando il dente del giudizio non esce del tutto: la pericoronite dentale

Sappiamo che non sempre il dente del giudizio esce completamente dalla gengiva, e se esce solo parzialmente, quindi è visibile solo una parte della corona dentale, la gengiva potrebbe infiammarsi. Questa malattia può avvenire in tutti i denti, ma nella maggior parte dei casi accade per i denti del giudizio, che sono gli ultimi ed è più difficile che riescano a svilupparsi completamente in bocca. Ovviamente una pericoronite si può curare come qualsiasi altra infiammazione della gengiva, assumendo gli antibiotici. Sarà il vostro dentista a capire se la soluzione migliore per evitare che la gengiva continui a infiammarsi è quella della rimozione completa del dente.

Dente del giudizio rotto o scheggiato

Il dente del giudizio si trova in una posizione molto più protetta rispetto ai denti frontali dell’arcata dentale, quindi la possibilità che si scheggino o che si rompano è sicuramente minore. Tuttavia, la composizione dei denti del giudizio non è diversa dagli altri, quindi in caso di traumi dovuti a cadute, sport di contatto, o incidenti di qualsiasi tipo, possono provocare dei danni anche a questi denti.
Più presto si contatta il proprio odontoiatra, più è facile salvare il dente. In altri casi, dato che questi denti non sono visibili, e come abbiamo ripetuto sono inutili per assolvere alle necessità della bocca (mangiare, parlare e sorridere), una delle possibili soluzioni è quella dell’avulsione dentaria. Togliere il dente eviterà i futuri problemi che un dente scheggiato può dare.

Adolescenti e denti del giudizio: cosa fare?

Un capitolo a parte deve essere lasciato per gli adolescenti e i loro denti del giudizio. Se abbiamo detto che questi si sviluppano tra i 18 e i 25 anni, può essere che ad alcuni compaiano prima, verso i 15 o 16 anni. Per controllare la loro formazione, e prevenire eventuali malformazioni del dente, SST Clinica Odontoiatrica propone diverse soluzioni.

Mettere l’apparecchio: quando è utile rimuovere i denti del giudizio

Non è così comune, ma può essere necessario che un bambino o un adolescente debbano estrarre i propri denti del giudizio (in questo caso, se già formati) per poter mettere l’apparecchio. Può accadere infatti che la stabilità stessa dell’apparecchio ortodontico sia condizionata dalle arcate dentali, e la presenza dei denti del giudizio potrebbe impedire che l’apparecchio compia il suo corretto compito di stringere i denti, o che non si riesca ad apporlo correttamente sul Paziente. In questo caso la soluzione da ricercarsi è l’avulsione dei denti del giudizio.

Denti del giudizio: bisogna lavarsi meglio i denti!

Insegnare ai propri figli l’importanza della prevenzione dentale è un compito che ogni genitore si dovrebbe prefiggere durante tutte loro le fasi di crescita. Se è molto utile portare i bambini verso i 4-5 anni dal dentista per fare i primi controlli e valutare insieme al proprio odontoiatra l’utilizzo delle pastiglie o dentifrici al fluoro per rinforzare i denti, controllare che l’abitudine di mettersi le mani in bocca finisca quanto prima per evitare che i denti crescano storti , è comunque importante ricordare ai propri figli adolescenti o poco più di lavarsi i denti.
I denti del giudizio, come sappiamo, possono cominciare a spuntare verso i 15-18 anni. Da quel momento in poi è necessario che il Paziente si lavi con più attenzione i denti, per evitare che si depositi placca e residui di cibo negli interstizi e dietro questi ultimi denti, che si possono infiammare perché è più difficile per lo spazzolino arrivare così in fondo.

Estrazione del dente del giudizio: come funziona l’intervento

L’estrazione del dente del giudizio è un intervento consolidato e semplice, sia per il Paziente che sarà sempre sotto anestesia locale e/o sedazione cosciente, ma anche per l’odontoiatra, essendo ormai le tecniche di avulsione di questi denti molto più avanzate rispetto al passato. Un ringraziamento va fatto anche alla tecnologia, che permette di sottoporsi a delle TAC pre intervento.
La tecnologia TAC Cone Beam 3D, presente nella nostra Clinica, dà la possibilità di avere una panoramica quanto più approfondita possibile con un fascio di radiazioni ancora più basso del passato (comunque molto sotto qualsiasi soglia di pericolo per l’uomo), monitorando lo sviluppo dell’arcata dentaria del Paziente e la posizione dei suoi denti del giudizio. La TAC presente nella nostra Clinica permette molti altri esami strumentali, come per esempio lo studio per scoprire carie non ancora visibili o curare i sintomi della sinusite.
Dopo aver controllato lo stato di salute del dente del giudizio con la TAC, si può procedere più agevolmente con l’intervento, se ritenuto necessario dal Medico. I denti del giudizio dell’arcata superiore sono solitamente più semplici da rimuovere rispetto a quelli dell’arcata inferiore.
Dopo l’intervento si passa alla fase successiva, quella della cura domiciliare per alleviare il normale dolore, comunque passeggero, che si avrà dopo l’intervento.

Cosa fare dopo l’estrazione del dente del giudizio

Finito l’intervento di avulsione del dente del giudizio, la bocca e la gengiva si infiammeranno, e potrebbero anche leggermente sanguinare. Durante l’intervento il Medico se necessario interverrà con dei piccoli punti di sutura per evitare che ci sia troppo sanguinamento.
I sintomi più comuni dopo l’intervento sono quelli del gonfiore della parte interessata, la possibilità di un sanguinamento gengivale e nelle ore successive all’intervento potrebbero essere ancora presenti gli effetti dell’anestesia, quindi la difficoltà a muovere le labbra e la lingua. Sono tutti sintomi che scompariranno con il passare delle ore o dei giorni, e che possono essere facilmente attenuati a casa.
Sarà cura dell’odontoiatra di SST Clinica Odontoiatrica spiegarvi quali sono le migliori tecniche per alleviare i dolori post intervento, che possiamo riassumere in brevi passaggi.

Cosa fare

  • Tenere una borsa del ghiaccio coperta da un panno sulla zona interessata dall’intervento di avulsione, per favorire lo sgonfiamento e alleviare il dolore, che nelle prime ore è sempre più persistente.
  • Valutare se utilizzare dei farmaci antiinfiammatori, ma non degli antibiotici, a meno che questi secondi non vi siano stati indicati specificatamente dall’odontoiatra.
  • Assumere solo i cibi indicati dal documento che vi verrà fornito in segreteria, quindi cibi poco caldi e possibilmente non solidi.
  • Se si dovesse avvertire del sanguinamento, non spaventarsi e tenere in bocca un po’ di cotone imbevuto d’acqua. Il sanguinamento dovrebbe arrestarsi da solo nelle ore successive all’intervento.
  • Riposarsi quanto possibile nei giorni successivi per favorire la guarigione.
  • Continuare la normale igiene orale, facendo attenzione a spazzolare con delicatezza la zona interessata per evitare il sanguinamento. Evitare nei giorni successivi di utilizzare spazzolini elettrici e preferire quelli manuali.
  •  Chiamare subito la Clinica in caso di ulteriori complicazioni o difficoltà a risolvere da soli il dolore.

Cosa non fare

  • Non fumare (per almeno una settimana, e valutare se smettere di fumare e non assumere alcolici, ne cibi solidi molto elaborati o molto caldi.
  • Non guidare automobili o macchinari poco dopo l’anestesia, ne prendere decisioni importanti. Non presentarsi da soli all’intervento, sarà necessario avere una persona che vi riaccompagni a casa.
  • Non toccare, né esternamente né internamente, la zona interessata dalla chirurgia orale, per non compromettere la guarigione e impedire l’infezione.

Possibili complicazioni dopo l’intervento

Per quanto l’avulsione del dente del giudizio sia una procedura molto comune e praticata da sempre nell’ambito dell’odontoiatria, così come tutte le procedure mediche non è mai esente da un piccolo tasso di rischio. Tutti i rischi verranno comunque sempre esposti al Paziente sia in forma orale, durante un colloquio con il proprio odontoiatra, sia per iscritto, così che il Paziente possa sempre sapere cosa potrebbe succedere. Sarà poi compito di SST Clinica Odontoiatrica supportare il Paziente e curare qualsiasi complicazione che possa comparire dopo la conclusione dell’intervento di rimozione.
Le infezioni sono le complicazioni più facili che possono comparire, essendo la bocca uno degli organi più collegati tra l’esterno e l’interno dell’organismo, oltre ad essere un luogo molto ricco di flora batterica.
Possono essere avvertiti dei disturbi della sensibilità, dato che il dente del giudizio dell’arcata inferiore è molto vicino ad altri nervi della bocca e della lingua. Le visite prima dell’intervento e la competenza del Medico saranno molto importanti per impedire che ci possano essere questo tipo di complicanze.

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