denti sensibili

 

Introduzione

L’ipersensibilità dentinale, o più comunemente ipersensibilità dentale o sensibilità dentale, è il tipico dolore acuto di cui un Paziente può soffrire se i suoi denti sono a contatto con un agente caldo o freddo (denti sensibili al caldo e denti sensibili al freddo), che può essere un cibo, una bevanda o il proprio respiro.
Questo disturbo colpisce moltissime persone ogni anno, e le statistiche cliniche confermano che si sviluppa più facilmente nei soggetti tra i 20 e i 50 anni, ed è leggermente più comune nelle donne che negli uomini. Con il passare degli anni, i denti del Paziente subiscono dei cambiamenti e rinforzano la propria protezione, quindi quando si superano i 50 anni è mediamente più difficile soffrire di denti sensibili.
I denti più facilmente colpiti sono i canini, i premolari e gli incisivi inferiori, che sono direttamente coinvolti nel processo di incisione di diverse tipologie di cibi: è bene dunque non sottovalutarlo e cercare un aiuto odontoiatrico subito.
Per quanto abbiamo detto che con l’avanzare dell’età il numero di persone che ne soffre diminuisce, tutta la letteratura scientifica è concorde nello spiegare che, grazie all’aumento delle possibilità di accedere a cure dentistiche, ci sarà via via un maggior numero di persone con tutti i loro denti originali anche in tarda età. Questo statisticamente farà sì che il numero di Pazienti affetti da forte sensibilità ai denti aumenterà. Allo stesso modo negli anni si sono modificate molto le diete alimentari, e i più giovani, iniziando già da bambini e adolescenti ad assumere maggiormente cibi e bevande fortemente zuccherate e acide. Questo intacca direttamente la protezione dei denti, favorendo l’ipersensibilità dentale.

 

Ipersensibilità dentinale: di cosa parliamo?

L’ ipersensibilità dentale si manifesta quando lo smalto (lo strato più esterno del dente), ovvero la sostanza che protegge i denti e li rende lucenti, si consuma. Questo fa sì che il principale strumento di protezione che il dente presenta per combattere la carie e i batteri possa venire meno, con il risultato che il dente risulti più debole e quindi più facilmente aggredibile da questi ultimi.
Stranamente ad oggi non si è ancora in grado di comprendere esattamente come si sviluppa la sensibilità dentinale. Tra le diverse teorie espresse quella più accettata oggi è quella per cui lo smalto, erodendosi ed abradendosi, apra dei microscopici buchi, dai cui i fluidi orali raggiungono la dentina, una degli strati interni al dente che protegge la polpa dentaria. Il contatto tra questi fluidi, agenti esterni, e la dentina, che usualmente non è mai toccata da ciò che transita in bocca, crea la sensibilità, e quindi il tipico dolore acuto e pulsante.
È bene specificare che questo tipo di dolore, associato al contatto tra le parti più interne e vitali del dente e agenti esterni a seguito dell’erosione dello smalto, è comune anche ad altre patologie dentali. Per questo motivo è sempre importante recarsi dal proprio odontoiatra se si soffre di denti sensibili: potremmo scoprire di avere un altro problema, e intercettandolo per tempo si può curare il dente. In caso contrario si potrebbe arrivare a un peggioramento del sintomo e a un’acutizzazione del problema che nel peggiore dei casi potrebbe portare alla morte o alla caduta del dente.

Tra le principali patologie orali che danno gli stessi disturbi dell’ ipersensibilità dentale troviamo:

  • Carie
  • Sbiancamento dei denti
  • Denti scheggiati o incrinati con conseguente esposizione della dentina, a seguito di traumi dentali
  • Cedimento dei margini dei restauri in amalgama e usura superficiale dei compositi
  • Restauri fratturati
  • Applicazione inadeguata di vari medicamenti
  • Bruxismo

Il lavoro degli odontoiatri di SST Clinica Odontoiatrica è quello di controllare che il Paziente non sia affetto da questi disturbi, prima di procedere con gli eventuali trattamenti diversi in base alla patologia riscontrata.

Denti sensibili: principali cause ipersensibilità dentinale

Denti sensibili: cause ipersensibilità dentinale
L’origine dei denti sensibili è varia ed è possibile che si crei in base a diverse problematiche, che sono cause tra loro concatenanti per lo sviluppo del dolore dentale.

Dieta

Negli anni la dieta delle persone, soprattutto dei più giovani, bambini e adolescenti inclusi, è cambiata molto. L’assunzione di bevande zuccherate o molto acide è aumentata in maniera preoccupante. Questo è uno dei problemi che porta più facilmente all’assottigliamento dello smalto, che è direttamente colpito da queste bende con pH molti acidi. È stato studiato come i Pazienti che assumono circa un litro al giorno di bevande zuccherate, acide o gassate, come succhi di frutta, bibite energetiche o simili, possono assottigliare notevolmente il loro smalto nel giro di pochi anni. Se pensate che un litro sia tanto, fate una prova: contate quante bevande di questo tipo bevete durante la settimana, e controllate quante ne bevono di simili i vostri figli. Anche i semplici succhi di frutta “naturali” sono causa dell’erosione dello smalto, dato che gli zuccheri della frutta e l’acidità di alcuni frutti colpiscono direttamente lo smalto.
A una dieta normale si può contrapporre una tipologia di dieta meno comune, come quelle seguite dalle persone sportive. Diverse ricerche scientifiche hanno confermato come la maggior parte degli atleti delle principali discipline sportive soffrissero di problemi dentali, per primi la carie. Questo è dato da diete ricchissime di bevande e barrette energetiche. Sottovalutare i problemi dentali può essere deleterio per chi deve avere la miglior forma fisica possibile: una carie può limitare le prestazioni sportive e nullificare la preparazione atletica di tanti mesi o anni!
Chi invece soffre di Disturbi del Comportamento Alimentare seguirà allo stesso modo una dieta sregolata, cercando di assumere quante meno calorie possibili, o optando per cibi e bevande che “chiudano” lo stomaco. Questo vale per chi soffre di disturbi anoressici, ma i problemi si assommano a chi soffre di bulimia, dato che il vomito autoindotto frequente intacca a sua volta lo smalto dentale, poiché modifica il pH orale. Le conoscenze scientifiche che possediamo ad ora ci confermano però che sono necessari diversi mesi di vomito frequente prima di cominciare ad erodere lo smalto dentale, e sviluppare eventualmente una forte sensibilità ai denti. SST Clinica Odontoiatrica è attenta ai suoi Pazienti e ad ogni loro problema, ed è pronta ad aiutare ed indicare le pratiche migliori ai Pazienti che dovessero subire di questi disturbi, nel pieno rispetto della privacy di ognuno.

Bruxismo

Il bruxismo è una patologia per la quale i denti dell’arcata dentale superiore e dell’arcata dentale inferiore digrignano tra loro in maniera incontrollata. Solitamente questo disturbo si presenta quando il Paziente dorme e quindi non è cosciente. In alcuni casi il Paziente potrebbe sognare i denti che si muovono, questo può essere un richiamo al bruxismo.
Questo disturbo può provocare sul lungo periodo diversi problemi a mangiare, parlare, sorridere e respirare correttamente, ed è necessario l’intervento di un professionista. SST Clinica Odontoiatrica si avvale della preziosa collaborazione del Dottor Andrea Gizdulich, esperto in gnatologia.
Il bruxismo ha come conseguenze anche lo sviluppo dei denti sensibili, dato che i denti si erodono fisicamente l’uno contro l’altro e lo smalto si assottiglia. Digrignando il soggetto va incontro ad un’abrasione dello smalto pertanto questo disturbo può provocare lo sviluppo della sensibilità dei denti.

Erosione dentale

Molte delle patologie che portano alla erosione dentale, che abbiamo richiamato già nell’articolo, sono tra le principali cause dei denti sensibili e dello sviluppo della forte sensibilità ai denti. L’erosione dentale può avvenire sia per cause chimiche che fisiche, quindi con lo sviluppo di carie e batteri, ma anche per colpa di un’erosione fisica, come il bruxismo, oppure per patologie come la piorrea. L’erosione e l’abrasione dentale può avvenire anche a seguito dell’uso di alcuni farmaci, come per esempio quelli per combattere l’asma, per quanto questa correlazione non sia confermata da tutti gli studi scientifici a riguardo. Maggiori informazioni sull’erosione dentale possono essere letti in questo articolo dedicato.

Sbiancamento dentale

Lo sbiancamento dentale non è una causa diretta della sensibilità dentale. Prima di ogni terapia di sbiancamento professionale, l’igienista controllerà che il Paziente sia idoneo allo sbiancamento, e quindi che non sia affetto da ipersensibilità dentale. È però normale, ed è sempre segnalato tra le possibili complicazioni, che il Paziente, dopo essersi sottoposto a una terapia sbiancante, possa sentire una sensazione di sensibilità maggiore ai denti. È un dolore breve e transitorio, che dovrebbe risolversi nel giro di pochi giorni. È bene quindi controllare la lista di cibi e bevande che è meglio non assumere in quei giorni, per evitare di sentire questo effetto di sensibilità e non invalidare lo sbiancamento appena ricevuto.
SST Clinica Odontoiatrica non effettua terapie di sbiancamento dentale in Pazienti affetti da denti sensibili o che sono al momento affetti da altre malattie dentali, preferendo prima la cura delle patologie e dei disturbi, per poi dopo passare allo sbiancamento. Allo stesso modo consigliamo di non rivolgersi ad altre strutture per lo sbiancamento dentale, ne tentare terapie sbiancanti casalinghe, le quali o sono inutili (perché le percentuali di perossido d’idrogeno, la sostanza che permette lo sbiancamento, sono irrisorie) o perché dannose. Chi decide per uno sbiancamento dentale utilizzando rimedi casalinghi od acquistando prodotti senza la marcatura CE rischia di peggiorare il proprio sorriso, con lievi ustioni sui tessuti gengivali o altri effetti collaterali.

Scaling e root planing

Similmente allo sbiancamento dentale, anche le procedure di scaling e root planing possono far avvertire al Paziente la sensazione di avere un dente sensibile nei giorni successivi alla procedura. Questa sensazione sarà comunque transitoria, e si concluderà in breve tempo senza ulteriori complicazioni per il Paziente.
Se lo sbiancamento dentale è una pratica che riguarda l’odontoiatria estetica, al contrario lo scaling e il root planing sono necessari per pulire le tasche parodontali che si formano tra la gengiva e il dente, ed evitare che si possano ammalare nuovamente. In entrambi i casi comunque il Paziente sarà informato preventivamente delle piccole complicazioni che possono essere avvertite.

Le conseguenze dell’ipersensibilità dentinale

Le principali conseguenze dell’ipersensibilità dentinale avvengono in chi non si cura. Spesso i Pazienti ritengono che questo dolore, sintomo sensibilità dentale, non sia abbastanza importante da pensare di recarsi da un dentista, e quindi lo sottovalutano per lungo tempo. Per evitare di provare la sensazione di avere un dente sensibile, evitano di mangiare certi cibi molto caldi o molto freddi. Non è questo però il modo in cui i disturbi dentali si risolvono, perché la sensibilità dentale non curata avrà un effetto peggiorativo sul disturbo ed eventualmente provocare lo sviluppo della carie, aumentando le patologie orali sui denti e in bocca e i dolori ad esse collegati.
Il consiglio degli odontoiatri di SST Clinica Odontoiatrica è quindi quello di recarsi con regolarità dal dentista per avere dei rimedi per il male ai denti, seguire le terapie di mantenimento e non saltare le visite programmate. In questo modo si potrà sempre tenere sotto controllo la propria salute orale, prevenire la maggior parte delle malattie dentali e risolvere sul nascere quelle che potrebbero comunque svilupparsi. Allo stesso modo il Paziente che da diverso tempo non si reca dal dentista e ha sviluppato una ipersensibilità dentinale dovrebbe venire quanto prima a farsi visitare. Questo è più che mai necessario per controllare che la sensibilità e il dolore percepito non siano a causa di una qualche altra patologia dentale molto più severa.

Recessione gengivale

Una delle conseguenze più comuni dello sviluppo del dente sensibile è la recessione delle gengive e la sensibilità gengivale. Queste, in base a diverse patologie, possono ridurre la loro area di esposizione sul dente e quindi diventare più piccole, e con il passare del tempo si può sviluppare la parodontite e una sensazione di prurito alle gengive e di dolore, chiamata comunemente piorrea. L’area di dente che ora è esposta agli agenti esterni, e che prima era abituata ad essere protetta dalla gengiva, diventa quindi più sensibile e facile alla forte sensibilità ai denti, provocando il dolore che conosciamo. Questa area fa parte della radice, e non è protetta dallo smalto. In questo modo l’abrasione e la sensibilità dei denti è molto più facile a svilupparsi.
Chi soffre di sensibilità dentale non per forza soffre di parodontite, ma al contrario se le gengive sono gonfie, sanguinanti, pulsano e sono doloranti è più facile che si sviluppi la sensazione di avere un dente sensibile. La sensibilità gengivale è quindi una delle cause della sensibilità dentale.

Denti sensibili rimedi

Come curare la sensibilità dei denti? Come sempre, esistono due strade, che sono concatenate tra loro. La prima è sempre la prevenzione, lavarsi correttamente i denti rimane il primo e più importante momento dove il Paziente tiene sotto controllo la propria salute orale ed evita quanto possibile lo sviluppo di disturbi e patologie orali. La seconda è la visita dal dentista: non tutto può essere visto ad occhio nudo, e senza gli strumenti e le conoscenze adatte non ci si può curare da soli i denti a casa!

Rimedi per l’ipersensibilità dentinale

Prevenire o curare l’ipersensibilità dentinale può essere fatto per prima cosa a casa, seguendo delle semplici regole che conosciamo tutti. Per prima cosa, la saliva è un’importantissima alleata della bocca e dei denti. La saliva infatti crea un ulteriore biofilm protettivo che si deposita sopra allo smalto, e protegge ancor di più il dente. Per essere certi di avere sempre un buon apporto di saliva in bocca, non serve altro che rimanere idratati, bevendo preferibilmente molta acqua durante tutta la giornata. Certamente chi fuma, anche le sigarette elettroniche, avrà sperimentato la sensazione di avere la bocca secca, e lo stesso vale per chi non segue una dieta corretta e bilanciata. Dunque è importante anche assumere la giusta quantità di cibi e bevande durante la giornata, se no si può sviluppare una situazione chiamata xerostomia, ovvero la sensazione da parte del Paziente di avere una riduzione più o meno accentuata di saliva in bocca.
Cosa fare se si soffre già di forte sensibilità ai denti? Oltre a recarsi dal dentista per una visita, nel frattempo il Paziente può seguire questi consigli medici: lavarsi i denti almeno trenta minuti dopo aver mangiato.
Allo stesso modo è bene non lavarsi eccessivamente i denti, o non lavarseli in maniera troppo aggressiva. Questo è un discorso valido per tutti, ma ancor di più per chi soffre di Disturbi del Comportamento Alimentare, e quindi tende a lavarsi i denti con molta più frequenza.

Spazzolini da denti per l’ipersensibilità dentinale

Qualcuno potrebbe pensare che gli spazzolini da denti rovinino lo smalto dentale, ma non è così. Diversi studi confermano che lo spazzolino da denti, prima di riuscire a scalfire anche solo un millimetro dello smalto sui denti, avrebbe necessità di essere passato migliaia e migliaia di volte per moltissimi anni. Possiamo quindi confermare che lo spazzolino da denti in sé è innocuo contro l’erosione dello smalto dentale, ma ovviamente deve essere usato correttamente e con specifiche setole studiate per il Paziente. In questo caso la soluzione migliore è sempre quella di chiedere consiglio al proprio odontoiatra.
Inoltre è stato provato che lo spazzolino elettrico sia maggiormente efficiente in tutti i campi allo spazzolino tradizionale. Per questo motivo tutti gli odontoiatri e tutti gli igienisti di SST Clinica Odontoiatrica continueranno a promuovere gli spazzolini elettrici e a invitare i nostri Pazienti a farne uso. Questo migliorerà la loro esperienza di benessere dentale e ridurranno la possibilità che si sviluppino malattie dentali e sensibilità dentale.

Dentifrici per l’ipersensibilità dentinale

Se gli spazzolini da soli non possono rovinare lo smalto sui denti, lo stesso non si può dire nei confronti dei diversi tipi di dentifrici. Esistono sul mercato molte tipologie di dentifrici, e il Paziente dovrebbe sempre preferire quelli con un pH quanto più possibile neutro, per avvicinarsi a quello dello smalto dentale. In caso contrario, se si optasse per dentifrici con pH basico o acido diverso, le possibilità che si sviluppi erosione dentale, e quindi poi sensibilità dentinale, aumentano. È quindi sempre bene che il Paziente chieda e segua i consigli del proprio odontoiatra, prima di decidere autonomamente per dentifrici che magari non solo non sono utili per la sua situazione orale, ma potrebbero addirittura peggiorarla.
Alcuni dentifrici sono utili per chi già ha un dente sensibile, dato che la pasta si inserisce nei microscopici buchi nei denti e blocca la sensazione di dolore. In ogni caso è sempre bene confrontarsi prima con il proprio dentista. Infatti è il professionista che saprà indicarvi il dentifricio migliore per le vostre necessità, in base all’indice RDA (Relative Dentin Abrasion). Questo è un indice internazionale riportato su tutte le confezioni dei dentifrici per indicare il livello di abrasione. Per esempio, i dentifrici sbiancanti possiedono un alto livello di abrasione, e sono sconsigliati a chi soffre di sensibilità dentale.
Lo stesso discorso vale per i colluttori: è bene controllare quale si compra, ed evitare di usare quelli con un pH troppo acido.

Curare l’ipersensibilità dentinale dal dentista

Ripetiamo che il consiglio che ogni dentista può darvi è quello di farsi vedere da una persona esperta che possa confermare i vostri dubbi sulle cause dei denti sensibili. Non tutti i dolori sono associabili solo a questo disturbo, e una semplice visita potrebbe portare alla luce delle patologie che, se curate per tempo, salveranno il vostro dente.
Il dentista utilizza sempre un approccio conservativo. Questo significa che cercherà sempre di salvaguardare la salute del dente vivo, evitando quanto possibile le soluzioni più drastiche. Se un Paziente soffre di sensibilità dei denti è molto semplice da riconoscere, ma i nostri professionisti sono pronti a riconoscere anche altre eventuali patologie dentali ulteriori, che possono avere sintomi simili. Per ogni risultato inatteso, si alzerà il livello di invasività, per rendersi conto di quale malattia orale sta soffrendo veramente il Paziente.

 

 

Bibliografia e note
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